Palazzo Foresti, appena restaurato e adeguato alle nuove esigenze culturali, è uno dei più apprezzabili esempi di edilizia residenziale ottocentesca realizzata secondo uno stile di revival neorinascimentale con intenti di esaltazione sociale del committente.
Pietro Foresti incaricò nel 1892 l’architetto-ingegnere Achille Sammarini (1827-1899) di adattare, in parte demolendolo, il vecchio fabbricato delle industrie di famiglia di paglie e cappelli in truciolo.
La facciata, a un piano, è in mattoni stuccati e levigati. Da notare i due grandi finestroni caratterizzati da bifore su terrazze abbellite da terrecotte di stile rinascimentale.
Nel cortile del palazzo è posta una bellissima bifora gotica originale del Quattrocento veneziano, recuperata da un’antica casa nobiliare cittadina demolita, anello ideale di congiunzione con il glorioso passato di Carpi, antica capitale della signoria guidata nella fase finale dal principe umanista Alberto III Pio.
Un maestoso scalone neobarocco, a fianco di un ninfeo dipinto, introduce alle sale del piano nobile decorate dagli artisti modenesi Lelio Rossi (1844-1907), Fermo Forti (1839-1911), Andrea Becchi (1849-1926) e Carlo Grossi (1857-1931).